Cucina Tex-Mex

Burritos: storia, ingredienti e valori nutrizionali

Burritos: storia, ingredienti e valori nutrizionali

Il burrito è una preparazione che riscuote grande successo ormai in tutto il mondo. Fa parte di una serie di piatti di grande fama internazionale, che si tende ad associare alla tradizione della cucina messicana. Tuttavia, nasce nelle terre di confine e prolifica in terra texana.

Di sicuro il suo nome spagnoleggiante favorisce questa associazione. Ma il burrito viene preparato solo nelle regioni più a nord del Messico, quelle confinanti, appunto, con le nazioni più meridionali degli Stati Uniti, mentre non si prepara nel cuore del paese.

È quindi una specialità tipicamente Tex-Mex!

E dove si parla di burritos, si parla di chili con carne. Questa pietanza infatti, anch’essa piatto simbolo della cucina Tex-Mex, è il ripieno per eccellenza delle squisite tortillas ripiegate denominate appunto “burritos“.

Burritos di chili con carne, un must

La storia del chili con carne racconta un pezzo dell’epopea della conquista. Parte infatti molto da lontano, ai tempi della colonizzazione delle terre oggi conosciute come Texas, Arizona, Louisiana, a quei tempi denominate Nuova Spagna. Il re spagnolo Carlo V temeva che dalle terre più a nord arrivassero altri “conquistatori” a contendere il dominio di quel lembo di terra che si espandeva verso il sud del continente americano.

Si narra allora che per inviare rinforzi, il re selezionasse una cinquantina di spagnoli canarii – residenti cioè alle Isole Canarie – e li facesse trasferire di forza proprio nella zona corrispondente al Texas. Le famigliole, così lontane dalla loro terra, portarono con sè le loro ricette, tra cui un piatto a base di carne e cipolle chiamato puchero.

L’incontro col pomodoro e con il peperoncino, ingredienti autoctoni, diede vita, secondo una ricostruzione piuttosto attendibile, alla prima versione del chili con carne. Una pietanza che si può definire come l’emblema della cucina Tex-Mex e che ancora oggi viene reclamata come originaria della città di San Antonio, in Texas.

Ma la storia del chili con carne è appena all’inizio!

Storia del burritosA San Antonio, verso la fine dell’800, il chili con carne s’impone come pietanza locale, cucinata e proposta nei mercati come primo street food dalle leggendarie Chili Queens. Queste intraprendenti signore di etnia ispanica, secondo le più attendibili ricostruzioni storiche, sono state le vere creatrici del chili con carne, divulgando la ricetta tradizionale come la conosciamo ancora oggi.

Le nuove leggi sanitarie entrate in vigore negli anni ’20 del novecento, hanno definitivamente impedito di portare avanti questa tradizione di cibo venduto in strada. Ma ormai il chili con carne era già così famoso in tutto il Texas da dare vita a catene di ristoranti a lui dedicati, nonché a festival e tornei.

Ma esiste anche una leggenda che contrappone alle folcloristiche Chili Queens un’altra signora, molto meno mondana.

Pare infatti che a una suora, tale María de Ágreda, il Padreterno stesso avesse inviato in sogno la ricetta di questa pietanza ricca e sostanziosa, per darla in premio agli Indios che si fossero convertiti.

Comunque sia andata, di sicuro a San Antonio, Texas, nasce una delle prime contaminazioni che daranno vita allo stile Tex-Mex!

Burritos, il primo street food

Il burrito altro non è che una grande tortilla di grano arrotolata, nel cui interno possono trovare accoglienza non solo il chili con carne ma anche tanti altri tipi di ripieno.

L’idea di arrotolare una tortilla intorno a un saporito ripieno caldo nasce dall’esigenza di un tipo di vendita ambulante, perché consente di mantenere la pietanza ben calda a lungo. E questo si riallaccia alla spiegazione più accreditata del suo nome. Infatti anticamente, i venditori ambulanti di cibo, portavano a spasso le loro pietanze sul dorso di un asino, tenendole avvolte in una tortilla per mantenerle al caldo. Burritos - Street food

Dal momento che la parola “burro” in spagnolo significa asino, ecco spiegata l’origine di questo nome simpatico, che senz’altro ha contribuito al successo del piatto.

C’è chi fa risalire questa vicenda a una persona specifica, con nome e cognome: il primo chef di tortillas arrotolate e ben calde che se ne andava in giro con un asinello a vendere le sue pietanze pare si chiamasse Juan Mendez. Benché siamo nel campo delle leggende, non è affatto impossibile che sia andata proprio così.

Esistono altre storie inerenti la nascita del burrito, sempre legate al suo essere cibo “itinerante”.

Che “burrito” sia il diminutivo di asinello è certo. Ma per alcuni pare che si riferisse al nomignolo con cui un venditore ambulante appellasse i suoi piccoli clienti: i poveri alunni di una scuola di Ciudad Juarez, al confine tra Messico e Texas. I bambini erano quindi chiamati “piccoli somari” in riferimento al loro ruolo di studenti.

E ancora, il cibo caldo avvolto nella tortillas può essere stato denominato “burrito” per un’analogia con la funzione dell’asino che nelle sue sporte contiene tante cose diverse; così la tortilla ripiegata può avere tanti tipi di ripieni abbondanti.

Anche da noi, al giorno d’oggi, il burrito si consuma in modalità street food, ed è comunque adatto al take away. Ben inserito in appositi contenitori, il burrito è facile da trasportare e da mangiare in giro, o anche a casa propria, senza necessità di utilizzare posate.

Burritos, la ricetta originale

I burritos classici sono preparati rigorosamente con Tortillas di farina di grano. La ricetta tradizionale prevede un ripieno di carne di manzo e fagioli, con pomodori e lattuga come verdure e una salsa piccante.

Questa è la base standard del burrito, che può prevedere la variante della carne di pollo anziché quella di manzo.

Una volta riempita la tortilla, è di fondamentale importanza piegarlo a regola d’arte. Se piegato a dovere il burrito conserverà il calore del ripieno e non sarà difficile mangiarlo a morsi, senza disperderne il contenuto. Se la piega non è ben fatta, lo “sbrodolamento” è assicurato!

Ma una delle qualità più straordinarie di questa preparazione è proprio la sua versatilità: i ripieni dei burritos possono essere davvero tantissimi e diversi tra loro. L’importante è che la tortilla sia di farina di grano e che tra gli ingredienti sia presente una salsa cremosa in grado di amalgamare le varie componenti.

Il burrito più famoso

Possiamo dire che quello con chili di carne è il burrito che gode della maggiore popolarità. La ricchezza del condimento, in cui l’abbondante pomodoro arricchito di spezie saporite tra cui il cumino costituisce un perfetto “addensatore”, rende questa combinazione una delle più gradite in assoluto.

Il chili, preparato con macinato di manzo e fagioli rossi, cotto in abbondante salsa di pomodoro, con peperoni, cipolla e aglio,  peperoncino – più o meno piccante e diverse spezie, è il ripieno ideale, la cui morbidezza, in contrasto con la tortilla fragrante e lievemente croccante, rende ogni boccone totalmente appagante.

Prepararlo non è molto difficile, piegarlo forse un po di più. Comprarlo perfetto, ottimo, solo da scongelare e da servire, con riso e altre verdure, è ancora meglio!

Il burritos di chili con carne della linea Los Hermanos, prodotto da Fine Food Group, è una garanzia di qualità e di riuscita.

Altre varianti di burritos

Varianti di burritosI burritos Los Hermanos di Fine Food Group sono reperibili anche in altri due golosi gusti: con chorizo e in versione vegetariana.

Il chorizo non ha bisogno di presentazioni: la famosa salsiccia messicana, dal leggero sapore affumicato, in questo burrito è accompagnato dal riso e dal mais. Una versione quindi che strizza l’occhio al Messico. Da provare per chi ama il gusto inconfondibile della salsiccia messicana, lievemente piccante.

Non può mancare una versione vegetariana del burrito. Infatti, anche se la tradizione del burrito prevede un ripieno di carne, realizzare un burrito tutto vegetale ottenendo un risultato straordinariamente buono, è facilissimo. Il burritos Los Hermanos Veggie propone un ripieno “Ratatouille” davvero squisito.

Una versione ancora più “Mexican friendly” di burritos è quello ripieno di Cochinita Pibil.

La Cochinita Pibil è un piatto della tradizione messicana il cui segreto sta nella cottura, che va realizzata nelle foglie di banana. Puoi trovare la ricetta qui.

La cottura della carne di maiale deve avvenire molto lentamente, con l’aggiunta di achiote (pasta di semi di annatto) e di succo d’arancia. Non è una pietanza adatta ai principianti chef, ma fortunatamente nel catalogo Fine Food Group è possibile trovare una versione di Cochinita Pibil già preparata secondo la tradizione e con ingredienti di primissima qualità.

Anche per i burritos, Fine Food Group propone quello al Cochinita Pibil, pronto da gustare.

Burritos, le ricette più creative

Ricette burritosSe l’impulso creativo dello chef è davvero irrefrenabile, nulla di più adatto del burrito per inventare nuove proposte!

Basterà infatti rifornirsi della tortilla giusta, scegliendo tra l’assortimento di tortillas di grano del catalogo Fine Food Group. Ce ne sono di diverse grandezze, per ottenere burritos più o meno corposi: da 12,15, 25 e 30 centimetri di diametro, surgelate o, nella stessa gamma, anche in modalità ambient.

Una volta scelta la tortillas, non resta che sbizzarrirsi cercando nel catalogo Fine Food Group gli ingredienti che più stuzzicano la fantasia.

Dal pesce, per un abbinamento insolito con pulled salmon, Sour cream e Red cabbage, al formaggio di Oaxaca, che ben caldo diventa filante, da abbinare con fagioli neri e insalata… dal pollo già arrostito dei ROASTED CHICKEN FILLET STRIPES accompagnato da salsa guacamole e peperoni, al pulled pork con coleslaw... il tutto sempre annaffiato dalle nostre salse, dalle più tradizionali alle più specifiche, tutte elencate nelle categorie Dressing e Tablesauce.

Come piegare i burritos?

Fare i burritos dunque non solo non è difficile, con i giusti ingredienti, ma come abbiamo visto è anche molto divertente, per la grande varietà di accostamenti che si possono “osare”.

Quello che si potrebbe sottovalutare è il passaggio della chiusura del burritos, procedimento anch’esso non complesso ma fondamentale per la riuscita del piatto e soprattutto per un consumo agevole. Anche il più gustoso burrito, se mangiarlo diventa un’avventura rocambolesca tra salse colanti e pezzi vari in caduta libera, può diventare un clamoroso fallimento da non ripetere.

Vale la pena quindi perdere un secondo a valutare quali sono le mosse indicate per la corretta chiusura dei burritos.

Come piegare i burritosCi sono due modi per procedere, a seconda della dimensione della vostra tortillas. Nel primo caso infatti, il burrito risulterà chiuso da entrambi i lati. Questa modalità è indicata quando state piegando una tortilla piuttosto grande che potrete aprire in due con un taglio diagonale al centro. Al contrario, se state utilizzando una tortilla più piccola, procedete usando il secondo metodo, che lascia il burrito aperto nella parte superiore.

In entrambi i casi, è importante che la tortillas da farcire sia ben calda, in modo da essere perfettamente malleabile. La tortilla di grano è di per sé più morbida di quella di mais e quindi si adatta con più facilità alla piega, senza spezzarsi facilmente. Se è calda, l’operazione si rivelerà ancora più semplice.

Piegatura “chiusa” dei burritos

  1. Posizionare il ripieno all’interno della tortilla aperta, disponendone una striscia al centro;
  2. piegare i due lembi di tortillas dal lato “corto” della striscia di ripieno, usando entrambe le mani. I due lembi non si sovrappongono ma, appoggiandoli per bene sul ripieno, e tenendoli fermi con i pollici, usare le altre dita per tirare il lembo di tortillas del lato “lungo” e chiuderlo sopra ai due lembi sottostanti, tirando bene;
  3. facendo ruotare tutta la tortilla su se stessa, avvolgere l’altro lembo sotto il ripieno del burrito, sempre usando entrambe le mani;
  4. lasciare la tortilla arrotolata con il tutto il peso sul lembo più esterno, in modo che il calore lo sigilli il più possibile;
  5. a questo punto, è possibile chiudere l’intero burrito in un foglio di alluminio o di carta forno, o avvolgere solo i due lati, lasciando libera la parte centrale dove sarà possibile fare un taglio netto in diagonale, ma solo dopo che siano passati alcuni minuti dall’arrotolamento: in questo modo il tutto si sarà compattato e il rischio di fuoriuscite indesiderate sarà minimo.

Piegatura “aperta” dei burritos

  1. Il ripieno va posizionato al centro, avendo cura di lasciare la parte inferiore libera, nelle proporzioni di tre quarti di ripieno per un quarto di zona libera. È bene inoltre non eccedere nella farcitura: anche se il nostro ripieno è così appetitoso da indurci a mettercene una valanga, ricordiamoci che il troppo storpia e la fuoriuscita indesiderata del materiale è sempre odiosa e da evitare;
  2. la prima piega da realizzare è quella in basso: il lembo che abbiamo lasciato libero nella parte bassa della tortilla, va ripiegato sul ripieno;
  3. ora, il lembo a destra, sul lato lungo, va ripiegato per bene intorno al ripieno. La tortilla deve aderire al ripieno e l’estremità deve adagiarsi un po’ al di sotto dello stesso, un po’ come si fa con le lenzuola del letto, quando le ripieghiamo sotto al materasso stendendole al massimo;
  4. adesso non ci resta che ripiegare l’altro lato, ma con una piccola accortezza: ripiegheremo verso l’interno un ulteriore triangolo del lembo di tortillas, realizzando una piega diagonale che lasceremo libera;
  5. una volta chiusa la tortilla, avremo cura di inserire il piccolo lembo diagonale all’interno della piega del primo lembo. In questo modo avremo sigillato il nostro “pacchetto”.

Molto importante per una perfetta riuscita è non avere fretta. Lasciando alla tortilla il tempo di adagiarsi intorno al ripieno, il contenitore si conformerà nel migliore dei modi al suo contenuto, dando vita un burritos pronto da mordere!

Burritos, i valori nutrizionali

In un certo senso possiamo considerare il burrito un pasto completo, soprattutto se arricchito dal riso.

Non possiamo però affermare che si tratti di un pasto dietetico… l’apporto in carboidrati infatti è di un certo rilievo, mentre per le componenti di grassi, proteine e sali, naturalmente la questione varia di molto a secondo del ripieno che stiamo prendendo in considerazione.

Valori nutrizionali burritosCome in tutte le cose naturalmente, salvo in casi in cui particolari condizioni di salute richiedano attenzioni specifiche, gustare un burrito ben fatto, realizzato con materie prime di alta qualità, ben equilibrato nei suoi vari ingredienti, può essere un pasto sano, che apporta un valore nutrizionale elevato.

I burritos sono un’occasione per preparare pasti sfiziosi che risultano graditissimi anche ai bambini. E diventano un modo divertente per fare mangiare loro anche alcuni ingredienti non sempre graditissimi, come le verdure.

Anche per chi segue una dieta vegana o vegetariana, variando ad hoc gli ingredienti del ripieno tradizionale in cui in genere è presente la carne, i burritos rappresentano una pietanza ricca e un’ottima alternativa da preparare con gli amici.

 

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