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Felici col Fritturista

Felici col Fritturista

Far felice il nostro prossimo è forse la cosa che più di ogni altra ci rende a nostra volta felici. Il modo più diretto, quasi “primordiale”, di far felici gli esseri viventi è donando loro un nutrimento, tanto più se appagante e soddisfacente sotto tutti i punti di vista.

Per questo motivo occuparsi di ristorazione può essere un mestiere veramente grandioso!

Cucinare per gli altri, come ben sa chi si assume l’onere in famiglia di provvedere (non più per forza la mamma, lo sappiamo bene!), è un grande dono che si fa a noi stessi prima che a chi gusterà le nostre pietanze. Cucinare bene, con cura, scegliendo gli ingredienti migliori, calibrando i sapori, perfezionando la cottura… questo sì che è un vero piacere.

Ristorazione

Per cucinare bene e far sì che chi assaggia i piatti usciti dalla nostra cucina voglia tornare ad assaggiarli, è necessario quindi mettere attenzione a questi passaggi, senza scegliere la via più facile.

È il caso del fritto!

Se è fritto, è buono, si dice. Forse è vero, ma non in assoluto. Se il fritto appaga al momento il palato, facendo poi scontare allo stomaco – e magari anche al nostro vestiario – una bassa qualità del processo usato in cucina, non conserveremo un buon ricordo e non avremo molta voglia di sottoporci nuovamente all’esperimento.

Concedersi un fritto non è cosa che si fa tutti i giorni, soprattutto se l’attenzione del consumatore va dritto all’aspetto salute e forma fisica. Ma se sapremo donare al nostro cliente un’esperienza di fritto divina, poche o tante che siano le concessioni a questa modalità di cottura che rende tutto squisito, di sicuro quando vorrà ripeterla lo farà ai nostri tavoli!

La ricerca ci viene in aiuto

Alcune aziende hanno l’innovazione nel DNA. Così per l’oleificio Zucchi, fare ricerca per offrire un prodotto altamente innovativo è stato un imperativo. Per questo è nato il Fritturista!

L’olio di girasole altoleico è già un passo avanti per friggere a un livello di qualità elevato. Con il Fitturista, l’olio di girasole altoleico compie ancora un balzo in più. Ed è davvero un passo da gigante. Vediamo perchè.

Che cos’è l’olio di semi di girasole altoleico?

L’olio di semi di girasole altoleico è un olio particolarmente indicato per le fritture e per qualsiasi tipologia di cottura ad alta temperatura, grazie alla sua composizione di acidi grassi insaturi e il suo punto di fumo elevato a 250°C. Questo tipo di olio è infatti arricchito da acido oleico, è ad alto contenuto di grassi insaturi, a basso contenuto di grassi saturi, e non ha grassi nocivi.

Utilizzare olio altoleico è quindi un punto di partenza che alza già di per sé l’asticella della qualità. Eppure si può fare di più! Con l’olio di semi di girasole altoleico Fritturista, la performance migliora in maniera esponenziale.

FritturaIl Fritturista

I numeri parlano chiaro. Zucchi ha sottoposto il suo Fritturista a una serie di controlli e di confronti, instancabilmente, friggendo per 40 ore con entrambi i tipi di olii, altoleico base e Fritturista. Ma i valori che ha portato alla luce sono stati confortanti e hanno premiato ogni sforzo. Per chi deve scegliere quale olio usare per la propria cucina professionale, naturalmente dando già per scontato di parlare a chi si pone l’obiettivo di fare il meglio, i vantaggi sono evidenti. Svisceriamo la questione.

I vantaggi in cucina

Riduzione del food cost

La resa del Fritturista è 25% di utilizzo in più, come minimo. Cosa vuol dire?

È importante ricordare che l’indice di degradazione di un olio da frittura è sottoposto a un limite di legge che si calcola grazie alla determinazione dei composti polari totali. Una volta raggiunto il limite di legge dei composti polari, l’olio va cambiato.

Il Fritturista garantisce di produrre circa il 30% di composti polari in meno. Questo dato si traduce in tre grandi risultati pratici che incidono positivamente sul food cost:

  1. minor costo di stoccaggio – meno consumo, più durata degli stock di magazzino;
  2. minor costo di smaltimento degli olii esausti;
  3. minor costo del personale – per il cambio dell’olio durante le ore di lavoro.

Olio FritturistaCostanza nella qualità dell’olio

A confronto con un altro olio altoleico, il Fritturista ha una performance 4 volte superiore. Cosa vuol dire?

Maggiore è la resistenza all’ossidazione, minore è il degrado e dunque il rischio di perdere le proprie caratteristiche, con un conseguente decadimento della qualità del fritto.

Moltiplica quindi per 4 la performance dell’olio utilizzato!

Costanza nella qualità del fritto

Il Fritturista ha ridotto la viscosità dell’olio del 16%. Cosa vuol dire?

Semplice: il fritto è più asciutto e la sua qualità è sensibilmente migliore.

Riduzione dell’odore

Non è banale il problema dell’odore in quei locali in cui si serve cibo fritto. A volte la scelta di dove consumare il pasto è proprio determinata da questo aspetto, soprattutto nei pranzi di lavoro. Il dato raggiunto dal Fritturista su questo fronte è davvero notevole: almeno il 50% in meno di odore! Non serve che approfondiamo cosa voglia dire, perché siamo sicuri che questo dato sensoriale abbia un peso importante e sia un aspetto da non trascurare nella scelta dell’olio da utilizzare.

Cosa dicono i cuochi che lo hanno testato?

Zucchi ha condotto due focus group con 6 cuochi della durata di 90 minuti ciascuno.  I risultati ci dicono che gli chef che hanno utilizzato il Fritturista rilevano:

  • meno schiuma in cottura;
  • fritto più asciutto;
  • durata ottimale dell’olio in macchina;
  • possibilità di friggere nello stesso momento cibi diversi, anche dolci e salati nello stesso cestello.

Guarda i video realizzati dal Food influencer Matteo Di Cola a Roma con diversi cuochi che hanno provato Il Fritturista:

Cosa dice chi ha assaggiato il fritto del Fritturista?

Anche per questo aspetto è stato condotto un focus group. La performance del Fritturista conferma anche nel risultato finale tutti i parametri di gradimento:

  • sapore;
  • consistenza;
  • croccantezza;
  • leggerezza;
  • buon odore;
  • asciuttezza;
  • gusto inalterato di tutte le pietanze assaggiate.

Chi è il Fritturista?

Nel 1825 il gastronomo J.A. Brillat-Savarin faceva nascere questa figura nel suo trattato dedicato alla fisiologia del gusto. Il professionista dedicato in cucina all’arte di friggere poteva dunque fregiarsi di questo appellativo.

Oggi il Fritturista diventa un prodotto di esclusiva formulazione, che si pone l’obiettivo di elevare il fritto alla sua massima potenza. Grazie all’aggiunta di un alto contenuto di acido olieco, addizionato con estratti naturali di tocoferoli e acido citrico, il Fritturista amplifica e rafforza la performance dell’olio altoleico.

Perché farne a meno?

Se vuoi risparmiare e friggere alla meno peggio, fai pure. Se vuoi guadagnare, e in tutti sensi, credici! – opta per il Fritturista.

Chiedi info ai tuoi consulenti FFG, poi fatti felice e rendi felici i tuoi clienti col fritto del Fritturista!

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